Eseguiamo (circa) 15 atti respiratori al minuto, 800 ogni ora, 20.000 al giorno. Ogni giorno.
La vita inizia con un inspiro.
Termina con un espiro.
Lo yoga si occupa di prānāyāma (pratiche di sviluppo del soffio vitale basate sul respiro) dall’antichità ma è da circa 20 anni che la scienza si è interrogata su come tali tecniche possano essere utilizzate in contesti esterni a una sala Yoga.
Le ricerche hanno portato a tante evidenze e allo studio della Fisiologia e della Biomeccanica del Respiro.
Sappiamo quali sono i muscoli coinvolti nella respirazione:
- Inspirazione: diaframma, scaleni, SCOM, gran dentato superiore, grande e piccolo pettorale, trapezio, erettori della colonna.
- Espirazione: diaframma, retto dell’addome, obliquo esterno, trasverso dell’addome, quadrato dei lombi.
Il diaframma è il principale muscolo respiratorio: dovremmo utilizzarlo per il 70% della respirazione ma, purtroppo, non lo facciamo.
Anatomicamente ha la forma di un paracadute aperto, è a contatto con polmoni, cuore, fegato, reni, stomaco, intestino, duodeno, colon, pancreas, milza e surrenali. Si aggancia allo sterno, alle coste e alle vertebre lombari. È attraversato da aorta, vena cava, esofago, nervo frenico e vago.
L’allenamento respiratorio è uno dei grandi dimenticati
L’anatomia ci insegna che, per sua natura, il diaframma è collegato tanti aspetti della vita di tutti i giorni:
- emozioni: connessioni con il Sistema Nervoso Autonomo
- digestione ed eliminazione: il respiro diaframmatico esegue un massaggio viscerale
- postura: una scarsa attivazione del diaframma può portare a modificazioni posturali
- lombalgie: attraverso i pilastri posteriori il Diaframma si aggancia alle vertebre lombari; inoltre, diaframma e ileo-psoas sono strettamente connessi
- Cervicalgie: “non esiste collo libero senza diaframma libero”
- Parto: il respiro è fondamentale per la fase espulsiva e per la gestione del dolore
- Sessualità: diaframma pelvico e diaframma respiratorio sono strettamente legati
Respirare in modo corretto ha pertanto tanti vantaggi: da un punto di vista posturale, emotivo e viscerale.
La respirazione è strettamente legata alla condizione emotiva e al battito cardiaco (immaginiamo una condizione di stress: il battito cardiaco e la pressione arteriosa aumentano, diaframma si contrae meno, si attiva la respirazione toracica e claveare).
Possiamo utilizzare il respiro per calmarci (attivazione del Sistema Nervoso Parasimpatico e nervo vago) o per attivarci (attivazione del Simpatico).
Sarà quindi importante insegnare il respiro ai bambini, agli atleti, ai manager, in realtà a chiunque debba sostenere dei momenti di stress:
ovvero a tutti.
Ogni insegnante di Yoga (ma in realtà ogni trainer) dovrebbe prevedere nelle sue pratiche un momento dedicato allo studio del respiro.
Purtroppo, ci sono ancora tanti miti da sfatare.
Ne vuoi sentire due?
- La pancia non deve andare in fuori!!!
- La respirazione deve avvenire anche posteriormente e lateralmente e non solo anteriormente.
Buon Respiro.
Approfondimento a cura di Marco Ferrari