Ho aperto GardaYoga ASD nel settembre del 2015.
Avevo 36 anni.
Dopo una laurea in Economia, 8 anni di corsi di Medicina Cinese (Shiatsu – Tuina – Tuina Bimbi), vari sport tra cui arti marziali e nuoto, ho completato la formazione 200 ore come Istruttore Yoga e mi sono buttato in una nuova avventura.
I primi anni sono stati una ricerca per capire che strada prendere: avevo chiaro che avrei proposto uno Yoga dinamico contaminato con altre discipline, sostenuto da basi scientifiche e che avrei lavorato con piccoli gruppi perché nel piccolo c’è la qualità.
Ma il come ha preso forma pian piano.
Nel 2016 ho completato le 500 ore e successivamente la formazione è continuata senza sosta, anche con percorsi universitari. Negli anni alcune allieve si sono a loro volta formate e GardaYoga è diventato un team: o meglio, una grande famiglia dove ognuno è libero di proporre, contestare, esprimere il proprio parere. Si cresce insieme.
Il risultato è uno stile di Yoga che si adatta agli allievi e prevede una struttura:
- tecniche di respiro
- preparazione fisica
- Vinyasa/Hatha
- rilassamento
Ogni settimana proponiamo un tema legato al movimento, lo abbiniamo al respiro e alle emozioni.
L’insegnante lo sviluppa come preferisce ma restando all’interno della struttura di riferimento. All’interno di una didattica precisa l’insegnante è libero di esprimersi e ogni lezione è diversa.
Accanto ai gruppi seguiamo mamme in gravidanza e nel post-parto, bimbi, atleti e squadre, diversamente abili, donne in peri menopausa e anziani.
Collaboriamo con medici, fisioterapisti, psicoterapeuti e scuole di formazione.
Spesso mi viene chiesto che stile di Yoga proponiamo. La risposta è: il tuo Yoga.
Perché ognuno di noi è diverso, ha la propria storia, i propri rapporti ossei, la propria fisicità e le proprie paure.
Credo che un insegnante non debba avere la presunzione di porsi sopra l’allievo etichettandolo e dicendogli cosa fare “perché è giusto così”.
È necessario partire dall’ascolto: sia nelle classi individuali che in quelle di gruppo.
E adottare le varianti adatte a ognuno.
Per questo proponiamo corsi a diverse intensità: per evitare a un principiante il disagio di una classe avanzata e viceversa.
Quando praticavo arti marziali un maestro mi disse “un insegnante senza allievi non è nulla”. Aveva ragione.
Noi insegnanti dobbiamo ricordarci ogni giorno di ringraziare gli allievi perché da loro impariamo e perché grazie a loro siamo qui.
L’allievo nel nostro progetto è al centro di tutto.
Abbiamo scelto di non vendere nessun tipo di attrezzatura ma di concentrarci sulla didattica e l’attenzione.
Perché amiamo quello che facciamo
E vogliamo farlo al meglio.
Approfondimento a cura di Marco Ferrari